Il possibile nelle fotografie di Riccardo Svelto

In queste settimane sto scrivendo molto riguardo alla fotografia contemporanea, soprattutto dopo aver visitato il Festival Europeo che si è tenuto a Reggio-Emilia a fine aprile.
In recent weeks I’ve written a lot about contemporary photography, especially after visiting the European Festival in Reggio-Emilia at the end of April.

Chiostri di San Pietro – sede principale del Festival | The main location of the Festival

Vi voglio raccontare, infatti, di un giovane fotografo i cui scatti hanno partecipato alla nona edizione di Giovane Fotografia Italiana, progetto del comune reggiano dedicato alla scoperta e valorizzazione di talenti emergenti della fotografia in Italia. A partire dal 2018, ogni edizione vede l’assegnazione di un riconoscimento in denaro attribuito all’artista migliore (under 35) tra i sette progetti finalisti. Nel 2022 il premio è intitolato a Luigi Ghirri.
In fact, I want to tell you about a young photographer whose shots participated in the ninth edition of Giovane Fotografia Italiana (Young Italian Photography). It’s a Municipality of Reggio Emilia project promoting the discovery and showcase of emerging photography talents in Italy. Since 2018, the Young Italian Photography Award has been connected to a cash reward presented to the best artist (under 35) out of seven finalists. In 2022 the award was dedicated to Luigi Ghirri.

Il tema principale affrontato dai partecipanti quest’anno è: Possibile. “Possibile è ciò che il mondo non ha ancora espresso ma potrebbe esprimere in qualsiasi momento. […] Il reale è fatto anche di ciò che non c’è ma potrebbe esserci, ciò che è invisibile non è meno esistente del visibile”.
The main theme addressed by the participants this year is: Possible. “Possible is what the world has not yet expressed, but might at any moment. […] Reality is also what is not there but might be; what is invisible exists just as much as what is visible”.

Le opere selezionate erano in mostra nei Chiostri di San Domenico dove ha sede il conservatorio e tra i progetti finalisti, quello che più mi ha colpito appartiene a Riccardo Svelto: la Cattedrale.
The selected works were on show in the Chiostri di San Domenico where the conservatory is located. Here you could see the finalist projects, including Riccardo Svelto’s shoots that have impressed me: the Cathedral.

Chiostri di San Domenico

Partendo dalla perdita della vista da parte del nonno nel 1999, Riccardo indaga sul significato di visione. Ma se perdessimo ad un certo punto l’uso di questo senso, cosa succederebbe alla nostra vita? Tutto è possibile.
Riccardo investigates the meaning of the vision from his grandfather’s loss of sight. But if we lost the use of this sense at some point, what would happen to our life? Everything is possible.

Le angiografie del nonno del 1999

Nelle fotografie c’è sempre un riferimento al vedere e al non vedere, all’essere visti e al nascondersi dagli sguardi, oggetti a fuoco e non a fuoco.
In his photographs, there is always a reference to seeing and not seeing, to being seen and hiding from eyes, objects in focus and not in focus.

“La perdita della vista, come tutte le perdite, è legata alla memoria: se perdi qualcuno o qualcosa, quello che ti rimane è il suo ricordo, così come se non puoi più vedere, quello che rimane è quello che hai visto finora.”
“Loss of sight, like all any loss, is linked to memory: if you lose someone or something, what remains is its memory, just as if you can no longer see, what remains is what you have seen so far.”

Riccardo Svelto

Non era Omero forse cieco ma in grado di vedere lontano?
Wasn’t Omero blind but able to see far?

L’intervista di Riccardo Svelto sul sito della manifestazione:
Riccardo Svelto’s interview on the event website: https://gfi.comune.re.it/parola-allartista-riccardo-svelto-la-cattedrale/

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