Ogni volta che torno a Lucca, c’è sempre un angolo nuovo di città da scoprire. Quest’anno sono riuscita a raggiungere la cima della torre dell’orologio e a godermi il panorama, dopo i 207 gradini, tutti in legno.
Lucca era una volta, come molte città medioevali, piena di torre altissime. Nel 1390 la Repubblica di Lucca decise di collocare su questa torre il primo orologio, visto la sua posizione strategica, nel centro della città.
Penso al ruolo della torre come punto di riferimento di vita quotidiana per tutti i lucchesi; darsi appuntamento o scandire il ritmo della vita a seconda dei rintocchi.
Nel 1700 il primo ingranaggio dell’orologio, ormai usurato dai secoli, venne sostituito con uno nuovo creato dal ginevrino Louis Simon.
Il meccanismo dell’orologio è stato recentemente restaurato e si trova ancora in cima alla torre, a fare il suo dovere, ogni giorno.
Finalmente riesco a visitare il Museo Nazionale di Palazzo Mansi. È da qualche anno che desideravo entraci, ma non riuscivo mai a presentarmi durante gli orari di apertura al pubblico. Nel 1965 questo museo viene acquistato dallo stato italiano, diventando la sede nazionale della pinacoteca di Lucca. Non solo conserva quadri al suo interno, ma lo stesso edificio è una testimonianza intatta di una dimora dei mercanti lucchesi. Non fatevi ingannare perciò dall’austera facciata, all’interno regna interamente lo sfarzo barocco.
La custode mi accoglie e mi mostra ogni stanza. Sono ovviamente l’unica visitatrice in quel momento e i miei passi risuonano nel silenzio. Il ciclo prezioso di arazzi di manifattura di Bruxelles sembra dormire a causa della luce soffusa che filtra da una finestra, per non alterare tessuti e colori.
La sorpresa è grande quando si arriva alla Camera degli sposi con l’originale alcova. Sembra di essere nella fiaba della Bella Addormentata, ma la principessa ormai non è più in casa.
L’altro letto a baldacchino della camera gialla non è altrettanto trionfale ma ugualmente degno di essere ammirato.
Concludo nel pomeriggio la visita presso l’orto botanico, fondato nel 1820 da Maria Luisa di Borbone, in cui trovo molti alberi monumentali tra cui un bellissimo Ginko biloba e un enorme cedro del libano.


Anche le piante grasse, però, hanno il loro fascino.
Lucca è veramente un luogo dalla storia secolare, una tra le città più belle d’Italia, meno nota forse al turismo di massa che merita di essere conosciuta molto di più.