Jan Groover: l’ordine e il disordine che è in tutte le cose

Jan Groover nasce a Plainfield nel New Jersey nel 1943. Vuole diventare una pittrice perciò si laurea all’Università dell’Ohio nel 1970, ma subito dopo si appassiona completamente alla fotografia, sostituendo i pennelli alla macchina fotografica.

Fondamentale è l’incontro con il marito, il critico d’arte Bruce Boice. Nasce così un sodalizio indissolubile che durerà per tutta la vita di Jan.

La carriera di questa fotografa americana inizia a decollare nella vibrante New York, dopo aver vinto una borsa di studio nel 1978. Jan analizza maniacalmente la composizione; è ordinatissima, schematica nei suoi schizzi, tracciati prima di eseguire gli scatti. Fotografa alberi, veicoli in movimento, pali della luce.
Scatta fotografie cambiando di poco l’inquadratura o aspettando le macchine passare in un esatto punto della strada. Sembra quasi Monet mentre dipinge infinite volte la Cattedrale di Rouen; lo stesso soggetto con illimitate variazioni di luce e colori.

La fotografia non è più una fotografia per Jan.
È come un quadro sulla tela. Scompone le forme e gli spazi. Gli oggetti sono tracce di colore.

Mi colpisce la sua prima foto, una mucca in un campo. Nei successivi scatti copre la mucca, non perché fosse sbagliata la foto, ma per dare risalto al prato stesso che è importante quanto la mucca.

Questo ordine, questo schema, questa precisione e ripetizione, contrasta con il disordine del suo studio francese, confusionatissimo e pieno di oggetti. I coniugi si trasferiranno in Francia dal 1991, dopo l’arrivo di Bush senior alla Casa Bianca.

Gigantografia della sua casa in Francia, in mostra al Mambo

In mostra al Mambo di Bologna, in occasione di Foto/industria, sono esposti alcuni ritratti degli amici più intimi che Jan realizza con la tecnica della stampa al platino-palladio (platinum prints), restituendo un’estrema morbidezza delle forme. Userà questa tecnica anche per la fotografia di oggetti che la renderanno celebre, raggiungendo l’apice della sua carriera.

Jan non ritoccherà mai i suoi negativi, suo è anche lo sviluppo finale.

Senta titolo / Untitled (Bruce Boice) c. 1981 – Stampa al platino-palladio / platinum-palladium prints

Continua negli anni il suo percorso di ricerca fotografica in cui ritroviamo grandi riferimenti a maestri come Morandi e Cezanne, le sue fotografie sembrano scenografie.

Nell’ultimo periodo del suo percorso artistico, Jan ci porta direttamente all’interno della sua cucina francese. Le forchette diventano architetture giganti e interagiscono con coltelli, cucchiai, piante. Entriamo in un mondo in cui gli oggetti si snaturano, perdono la loro funzione e diventano pure forme e colore.

Dopo una lunga malattia Jan si spegne nel 2012.

La mostra dedicata a Jan Groover al museo Mambo di Bologna

Non perdete i suoi scatti a Bologna, in una mostra prodotta da Photo Elysée di Losanna (che detiene la maggior parte delle sue fotografie), fino al 2 gennaio 2022.

Per approfondire:

  • MOMA: https://www.moma.org/artists/2358
  • FOTO/INDUSTRIA a Bologna: https://www.fotoindustria.it/mostre/laboratory-of-forms/
  • Bruce Boice che racconta della moglie Jan: https://www.youtube.com/watch?v=zETXjboqplY
  • Jan Groover: Tilting at Space: https://vimeo.com/ondemand/jangrooverdoc
  • Platinum print: https://en.wikipedia.org/wiki/Platinum_print

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *