Come ogni anno a Ferrara si svolge l’iniziativa Monumenti Aperti che permette di scoprire angoli della città chiusi al pubblico, accompagnati da giovani studenti delle scuole elementari. Ricordo la splendida iniziativa che nel 2017 mi ha fatto conoscere alcuni silenziosi gioielli della città, spesso dimenticati o in attesa di essere restaurati.
Tante volte, infatti, da ragazzina ho incontrato sul tragitto che mi portava a scuola la facciata di una chiesa. Mi sono sempre chiesta che cosa si trovasse all’interno, al di là del massiccio portone. Ricordo la facciata che per molto tempo è rimasta annerita dallo smog (per fortuna oggi restaurata) di Corso della Giovecca, arteria principale di Ferrara che la attraversa perfettamente a metà.
Questa strada così dritta, non nasce per caso. Venne realizzata infatti sopra la Fossa della Zuecca, un canale che delimitava la città medioevale. Lasciati i tempi bui, la Ferrara rinascimentale “cambia immagine“, si amplia la parte nord e con l’Addizione Erculea, voluta da Ercole I d’Este che incarica l’architetto Biagio Rossetti dei lavori, la Fossa della Zuecca sparisce. Nascono così nuovi monumenti ed edifici (Palazzo dei Diamanti per citarne qualcuno), ma il 17 novembre 1570 la terra trema così forte che devia il corso del Po. Gran parte della città viene danneggiata.
Inizia la ricostruzione e dalle ceneri di un vecchio oratorio risorge così la nuova chiesa barocca di San Carlo Borromeo, su un progetto di Giovan Battista Aleotti. L’edificio diventa parte dell’ospedale che un tempo si ergeva alle sue spalle. Ancora oggi, la chiesa è rimasta di proprietà dell’USL, nonostante il nuovo ospedale si trovi al di fuori delle mura cittadine. Dopo che i restauri hanno riportato la facciata ai suoi colori originari, purtroppo un nuovo terremoto nel 2012 scuote la città e rende inagibile la chiesa. In occasione dell’iniziativa dei Monumenti Aperti, il portone d’ingresso si apre e gli studenti come putti alati mi scortano all’interno.
La pianta della chiesa è perfettamente ellittica. Nessun marmo, tutta illusione. Le decorazioni sulle pareti sono completamente dipinte.
Guardo in sù. Sul soffitto si trova un affresco del 1674, opera del pittore Giuseppe Avanzi, con la collaborazione di Giuseppe Menegatti.
Dietro all’altare un bellissimo drappo rosso dipinto, sembra quasi vero.
Il coro ancora nascosto da teli, i candelabri appoggiati a terra, aspettato di essere riposti.
Scorci, figure contorte, finestre che sfondano il soffitto. Non sai dove guardare. Una sorpresa dopo l’altra.
Il sole tramontando penetra dalle alte vetrate e crea strane luci, accentuando i contrasti.
Finalmente ho scoperto cosa c’è dietro al portone: una bellissima chiesa che aspetta solo il suo risveglio.
PER APPROFONDIRE:
- Listone mag: http://www.listonemag.it/2017/07/03/nella-chiesa-riaperta-di-san-carlo-aspettando-bononi/
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Diagnosi e interventi di restauro della facciata della chiesa di San Carlo Borromeo a Ferrara: http://www.unife.it/centri/diaprem/archivio-progetti/diagnosi_facciata_san_carlo/copy_of_pagina_standard
- Azienda USL Ferrara: http://www.ausl.fe.it/home-page/news/archivio-news/2013/terminati-i-lavori-di-restauro-e-consolidamento-strutturale-della-chiesa-di-san-carlo-borromeo-di-ferrara